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Istituto di Psicologia Somatorelazionale

Fondato e diretto da Luciano Marchino

Cos'è la bioenergetica

Lo sviluppo della terapia reichiana

L'analisi bioenergetica rappresenta un'estensione ed una sistematizzazione dei concetti psicosomatici sviluppati da Wilhelm Rech. La tesi fondamentale su cui si basa la terapia rechiana è quella dell'identità funzionale tra corazza muscolare e corazza comportamentale ovvero tra l'atteggiamento fisico di una persona e la struttura del suo io.


Questo concetto di unità fisica e psicologica permette al terapeuta di diagnosticare i disturbi della personalità in base all'espressione e alla mobilità del corpo. Tale approccio alla personalità attraverso il corpo non è una novità. Ciascuno vede gli altri come corpo, cioè ha un'immagine dell'altro in cui la forma del corpo, il movimento e la gestualità veicolano informazioni significative sull'altro. Reich, comunque, fu il primo ad integrare tali informazioni in una procedura analitica.


Un secondo concetto base in Reich correla l'inibizione della reattività emozionale alla contrazione della respirazione. Fin dal 1955 Reich osservò che la resistenza al processo analitico si manifesta fisicamente sotto forma di un blocco inconscio della respirazione. Quando il paziente veniva incoraggiato a respirare profondamente, le sue resistenze si dissolvevano trasformandosi in flusso dei materiali repressi con la relativa sequela di effetti e sensazioni. Questa osservazione indusse Reich alla conclusione che la capacità di risposta emozionale dipende dalla funzione respiratoria. Limitando la propria assunzione di ossigeno una persona smorza i processi metabolici del suo corpo ed in pratica deprime il proprio livello energetico. Arginando la combustione metabolica raffredda le passioni del corpo. I bambini sembrano sapere che trattenere il respiro elimina le sensazioni dolorose e sopprime gli impulsi di paura.
A parte gli effetti sul metabolismo, limitare la respirazione riduce anche la naturale mobilità del corpo. Il movimento respiratorio fluttua come un'onda attraverso il corpo, muovendo verso l'alto con l'inspirazione e verso il basso con l'espirazione. Questi movimenti che costituiscono la matrice dell'espressione emozionale sono bloccati da tensioni muscolari croniche principalmente a livello di gola, torace, addome e diaframma. Le tensioni a livello della gola sono il risultato dell'inibizione dell'espressione vocale. Esse costituiscono un'inconscia repressione degli impulsi a piangere, urlare ed "alzare la voce". Tensioni croniche della parete toracica sono strettamente associate a spasticità muscolare del cingolo scapolare (che trattiene la capacità di protendersi con le braccia) La rigidità toracica sopprime la sensazione dì un forte desiderio d'amore che potrebbe trovare espressione nel protendersi o nel pianto. Questi sentimenti sono soppressi perché ripetute delusioni durante la fanciullezza li hanno resi troppo dolorosi.


Tensioni muscolari o spasticità in qualsiasi parte del corpo influiscono sulla respirazione perché la respirazione è un'attività totale del corpo. Tanto una mascella rigida che una tensione a livello delle natiche riducono i movimenti correlati alla respirazione e limitano l'ampiezza dell'inspirazione.
In senso lato si può dire che, se tali tensioni sono predominanti nei muscoli superficiali del corpo, il risultato è una globale rigidità tanto a livello fisico che a livello psicologico. Quando le principali tensioni muscolari coinvolgono i muscoli piccoli e profondi che circondano le articolazioni, ne derivano flaccidità e frammentazione. Ciò produce una mancanza dì integrità sia a livello fisico che a livello psicologico. La terapia bioenergetica mira a sciogliere le tensioni muscolari croniche del corpo ed a ristabilire quindi la naturale mobilità ed espressività dell'organismo.
Il terzo dogma fondamentale della terapia reichiana ha a che fare col ruolo del soddisfacimento sessuale in relazione all'economia energetica del corpo.


Reich postulò che una completa gratificazione orgastica scarica ogni eccesso di energia nell'organismo e quindi non lascia alcuna energia di supporto per gli stili di comportamento nevrotico. Egli scoprì che tale scarica non si realizza quando l'energia è trattenuta nelle tensioni muscolari croniche, e che queste debbono essere eliminate se si vuole raggiungere un pieno orgasmo. Reich credeva che se una persona sviluppa la capacità di scaricare tutta la sua energia in eccesso attraverso l'orgasmo, se, cioè, diviene orgasticamente potente, sarebbe garantita la salute emozionale del soggetto, dato che non c'è energia disponibile per l'assetto nevrotico. Il raggiungimento della potenza orgastica divenne quindi il fine della terapia reichiana ed il criterio di valutazione del benessere emozionale.
Questi tre concetti costituiscono l'ossatura della vegetoterapia carattero-analitica di Reich e sono divenuti le fondamenta, con alcune significative modificazioni, dell'analisi bioenergetica.
Rich, peraltro, approfondì ulteriormente i propri studi riguardo ai processi energetici della vita. Egli sviluppò il concetto di una specifica energia vitale che chiamò energia orgonica. Sviluppò un lavoro di ricerca sul cancro, e a mio giudizio contribuì notevolmente al progredire della conoscenza in questo campo. Questi sviluppi lo indussero a cambiare il nome del proprio approccio terapeutico in quello di orgonoterapia. La bioenergetica si muove in una direzione diversa. Essa focalizza tutta la propria attenzione sulle funzioni corporee con il fine di integrare processi corporei e fenomeni psichici in un'ottica più pregnante rispetto a quanto fece Reich. I risultati sono rappresentati da una comprensione più profonda dei disturbi della personalità e dallo sviluppo di una tecnica più efficace per il trattamento di questi disturbi.


Un buon esempio dell'efficacia delle tecniche bioenergetiche è il trattamento della depressione.
Studi di cinematica hanno dimostrato che la motilità è significativamente ridotta nei soggetti depressi. Le nostre osservazioni hanno chiaramente indicato che la respirazione è a sua volta molto ridotta in tale disturbo. L'effetto di tale riduzione nei processi biologici fondamentali del corpo consiste in una diminuzione della reattività emozionale. Ignorando per un momento i fattori psicologici in gioco in queste condizioni, resta il fatto che qualsiasi procedura atta a stimolare la respirazione e ad aumentare la motilità del corpo può consentire al soggetto di superare la propria condizione depressiva. Usando le tecniche bioenergetiche opportune è spesso possibile produrre un miglioramento abbastanza rapido e duraturo di tali funzioni fondamentali. Il risultato è spesso sorprendente per il paziente, che ignora che ciò che egli considerava come un disturbo mentale era intimamente e direttamente connesso con le attività del corpo.
Questa immediata liberazione dalla depressione sarà solo temporanea sin quando i fattori dinamici che hanno creato una tendenza depressiva nel paziente rimarranno intatti. Si può quindi prevedere una ricaduta nella depressione; perciò avverto i pazienti della probabilità di ricadute. Ma, avendo sperimentato la liberazione, essi sanno anche che un continuo lavoro sul corpo, per migliorare la respirazione e la motilità, può portarli a superare la tendenza alla depressione.

In che cosa consiste tale tendenza? Forse vi sorprenderò dicendo che lo stato depressivo si presenta quando un'illusione corazzata dal paziente viene meno. Tali illusioni, che si collocano appena al disotto della superficie della coscienza, hanno la funzione di sostenere lo spirito di opposizione ad un sentimento di disperazione latente. La mente di un bambino non può accettare il rifiuto o la disapprovazione dei genitori. Ciò comporta l'illusione che l'amore che non viene dato spontaneamente possa essere guadagnato tramite le buone maniere, il successo, un gesto gradevole, l'intelligenza, l'ingegnosità, ecc. Il bambino rifiuta la sua stessa natura, le sue sensazioni ed il suo modo di essere per soddisfare un'immagine dell'io che è stata imposta dalle richieste dei genitori.
La tendenza alla depressione si fonda sul rifiuto e sulla disapprovazione di sé e sul tentativo di ottenere approvazione comportandosi come vuole qualcun altro. Non importa quanta approvazione il soggetto possa ottenere attraverso il successo personale o attraverso un gesto lodevole; non sarà in nessun caso un sostituto adeguato dell'amore. L'amore è accettazione generosa dell'altro, che non fa domande e non pone condizioni. L'illusione fondamentale è che si possa guadagnare questo tipo di amore. È un'illusione perché un amore che si debba guadagnare non è vero amore. L'illusione viene meno quando si scopre che il fine è irraggiungibile, privo di senso, e che la lotta è stata inutile. Pur senza comprendere pienamente cosa sta accadendo, la persona abbandona ogni sforzo e diviene depressa. Ogni depressione indica che la persona è giunta al punto di chiedersi "a che scopo"? Ciò significa un ritorno alla disperazione originaria, rinforzata ora dal fallimento di ogni sforzo consapevole.

La sequenza di disperazione, sforzo, fallimento e depressione può essere elaborata psicologicamente, in modo tale da consentire al paziente di raggiungere il livello di comprensione del circolo vizioso in cui è intrappolato. Io, però, ho scoperto che tale comprensione generalmente non è sufficiente perché il soggetto superi la tendenza depressiva, se non si realizza un ribaltamento dell'autorifiuto e autodisapprovazione che potenziano tale tendenza. Per ottenere tale ribalta, si deve rimuovere l'illusione, secondaria all'effetto, che le attitudini siano soggette al controllo dell'io. Un altro aspetto di tale illusione eguaglia il sé alla mente e all'immagine dell'io che ignora il corpo come fondamento del modo di essere nel mondo. Quando diventiamo vecchi ci accorgiamo che l'io non è il padrone del corpo. In gioventù l'io ha guidato inflessibilmente il nostro corpo verso il perseguimento dei propri fini ed infine il corpo ormai stanco, non ce la fa più. Siamo assediati dalle malattie ed abbiamo premonizioni di morte. Sentiamo, in qualche modo, di aver perso il treno. Il piacere e la gioia di vivere ci sono sfuggiti. Ci sentiamo senza aiuto ed ancora una sensazione di "a che scopo"? ci pervade. Diventiamo depressi.
 

La persona che vive in contatto con il proprio corpo non diventa depressa.
Sa che il piacere e la gioia dipendono da buone sensazioni fisiche ed è sufficientemente in contatto col proprio corpo perché gli sia possibile constatare la loro assenza e prendere misure adeguate a riconquistarle. E' consapevole delle proprie tensioni corporee e sa che per tutto il tempo in cui persisteranno, esse condizioneranno e determineranno la risposta emozionale. Essere in contatto col proprio corpo significa essere in contatto con la realtà del proprio modo di esistere.
 

Una persona in contatto col proprio corpo non si fa illusioni su se stessa e sulla vita. Essa accetta le proprie sensazioni come espressione della propria personalità e non ha difficoltà ad esprimerle.
Quando una persona può tornare al proprio modo d'essere la tendenza depressiva è eliminata. Essa può essere contrariata e sentirsi triste per l'andamento della propria vita ma non crollerà in uno stato depressivo.
 

Essere in contatto col proprio corpo è un principio guida dell'analisi bioenergetica.
Più una persona è emozionalmente disturbata, più è lontana dal contatto con il proprio corpo. Il fine dell'analisi bioenergetica è quello di riportare il paziente in contatto con le relazioni fondamentali della propria esistenza: quella con l'ambiente in cui vive e quella col terreno su cui si regge. La qualità del contatto tra i piedi ed il terreno determina il buon "radicamento" individuale, cioè se i suoi piedi sono ben piantati o se "cammina tra le nuvole", se si regge sulle proprie gambe o se è dipendente dal supporto degli altri. La maggior parte dei pazienti diventano consapevoli di non sentire un pieno contatto dei piedi col terreno. Alcuni dicono perfino di reggersi sulle proprie ginocchia. Non sapere come stiamo in piedi equivale a non sapere come ci gestiamo nella vita quotidiana. Lo scarso contatto con il suolo è determinato da tensioni muscolari croniche a livello di piedi, gambe, cintura pelvica e resto del corpo. Un piede piccolo e fortemente arcuato indica un rifiuto del contatto col suolo. Piedi piatti ed un arco collassato stanno ad indicare un'incapacità di muoversi sul terreno o via dal terreno. Oltre a queste aree di tensione si incontrano spesso tensioni croniche nei muscoli delle gambe, cosce, caviglie, muscoli adduttori...
Ciascuna di tali tensioni croniche riflette una limitazione del movimento e, per estensione, rappresenta una limitazione dell'espressione del sé. Ciascuno possiede una storia personale che deve essere portata alla luce a livello psicologico se si vuole liberare la tensione. Il terreno è sempre interpretato come il simbolo della madre. L'equivalenza tra la madre terra e la madre biologica è un concetto base dell'analisi bioenergetica.

Il modo in cui una persona sta in piedi ci fornisce molte informazioni riguardo ai suoi rapporti con la madre.
L'insicurezza insita in tale rapporto si tramuta in insicurezza a reggersi sulle proprie gambe ed è l'insicurezza fondamentale riguardo al problema di affrontare la vita.
 

L'altro rapporto fondamentale è quello con l'aria, e la qualità di tale rapporto si evidenzia nella respirazione.
L'aria o la respirazione sono l'equivalente dello spirito, il pneuma delle antiche religioni, simbolo del potere divino che dimora in Dio (padre), la figura paterna.
La respirazione è un gesto aggressivo di cui l'inspirazione è la parte attiva. Il corpo risucchia l'aria. Il modo in cui respiriamo esprime le nostre sensazioni sul diritto di prendere ciò che ci serve nella vita. Respirando ci identifichiamo con il principio maschile, il principio attivo, o aggressivo della vita. Tale concetto dimostra l'ampia base su cui si fonda l'analisi bioenergetica. Su tale base è possibile in molti casi analizzare il rapporto di una persona col padre.

Vi sono molti tipi di disturbi respiratori correlati con la personalità. Due sono abbastanza importanti. Nel paziente schizoide e schizofrenico, per esempio, si scopre facilmente che il torace è depresso in posizione espiratoria. La respirazione è così ridotta che i muscoli del torace, il diaframma ed il torace sembrano parzialmente paralizzati. Infatti in tali pazienti si presenta una paralisi parziale di tutte le funzioni automatiche ed involontarie del corpo. Questa paralisi è correlata ad uno stato di terrore prevalentemente inconscio nel paziente schizoide, ma emergente nella sfera della consapevolezza nel soggetto schizofrenico. Ho descritto tali aspetti del funzionamento schizoide nel mio libro Il tradimento del corpo. Nel nevrotico, d'altra parte, si scopre che il torace è trattenuto in posizione inspiratoria. Assistiamo ad una sovrainspirazione, ed il paziente ha difficoltà ad espirare fino in fondo. Egli trattiene l'aria per misura di sicurezza. Egli 'trattiene in sé' laddove lo schizoide semplicemente blocca. In entrambi i casi lavorare con la respirazione conduce ben presto alla scoperta dell'ansietà profonda ed accelera l'elaborazione psicologica di tale ansietà.
Tale distinzione tra la respirazione nevrotica e quella schizoide non è assoluta, come non è assoluta la distinzione tra comportamento schizoide e comportamento nevrotico. Ciò che si può dire è che un'inspirazione limitata indica una tendenza schizoide nella personalità, mentre una ridotta espirazione indica una tendenza nevrotica. Questa distinzione è comunque meno importante del fatto che il paziente non respira pienamente e liberamente.
Va al di là degli scopi di questo saggio descrivere le tecniche bioenergetiche usate per liberare la funzione respiratoria usate per liberare tensioni muscolari croniche che la limitano. Una di tali tecniche, comunque, merita un cenno. Essa implica l'uso della voce.
 

L'ampiezza e la qualità della produzione di suono danno la misura della personalità. La parola personalità è derivata dall'espressione persona che significa "attraverso il suono".
Attraverso il suo suono si può riconoscere una persona, ed attraverso i suoni che emette si può sapere cosa una persona sta provando (to feel). Persone inibite al pianto, all'urlo ed a parlare a voce alta sono limitate nella respirazione dalla tensione che blocca tali espressioni. Aiutare un paziente a piangere o ad urlare è uno dei modi più efficaci di liberare le emozioni bloccate, liberando la funzione respiratoria. L'urlo può spesso venire provocato tramite una pressione esercitata sui muscoli scaleni anteriori mentre il paziente sta emettendo un suono a voce alta. L'urlo involontario invia un flusso di sentimenti attraverso il corpo, dalla testa ai piedi, e produce una consapevolezza corporea totale ed unitaria. Qualsiasi sia il problema, esso si riflette in un disturbo del flusso delle sensazioni attraverso il corpo. Questo flusso di sensazioni è la base di tutta la risposta emozionale. Se è frammentario, le risposte emozionali saranno conflittuali ed ambivalenti. Se viene soppresso la risposta emozionale della persona si appiattisce. Solo nella persona emozionalmente sana il flusso è completo, libero e ritmico. Tale persona è capace di esprimere i propri sentimenti di amore, rabbia, paura e tristezza facilmente e con un completo controllo dell'io. Egli si possiede.

Quando il fluire dei sentimenti è bloccato da tensioni muscolari croniche, il possesso di sé è limitato. Diviene importante quindi rimuovere queste tensioni. Per fare ciò bisogna attraversare tre stadi.
In primo luogo il paziente deve divenire consapevole delle proprie tensioni, deve sentire la tensione e sensibilizzarsi all'impulso di cui sta bloccando l'espressione. Per esempio, deve sentire che la sua mascella serrata blocca l'impulso a mordere (essere mordace) o che le sue spalle tese bloccano l'impulso a colpire o a protendersi, e così via.
 

Ogni tensione muscolare cronica rappresenta una inibizione ed esprime determinati sentimenti. La tensione è la controparte fisica dell'inibizione psicologica.
Ma le tensioni non sono fenomeni isolati. Esse sono interrelate e nel loro insieme determinano l'atteggiamento caratteriale dell'individuo. Il paziente deve divenire consapevole di tale atteggiamento e comprendere il suo ruolo determinante nel comportamento. Ciò è quanto Reich chiamò analisi del carattere. In secondo luogo, il paziente deve scoprire le origini e chiarire il processo storico del costituirsi dell'inibizione o tensione. Questo è l'aspetto analitico della terapia bioenergetica. Se tale aspetto viene ignorato il paziente rimane tagliato fuori dal proprio passato, ed il conflitto inconscio che produsse la tensione non sarà mai risolto pienamente. Anche in tale fase il focus non è mai limitato alla singola tensione. Il "perché" di una particolare tensione si amplia ad includere il "perché" dell'intera struttura caratteriale. Il paziente deve vedere se stesso come prodotto di uno sviluppo storico peculiare. Quando egli mette a fuoco l'immagine completa, il puzzle della sua vita acquista un senso. Questi concetti sono sviluppati nel mio libro The Physical Dinamics of Character Structure.

In terzo luogo, gli impulsi bloccati devono liberarsi attraverso movimenti appropriati. Se ciò non avviene, l'analisi rimane sterile e non si verificano cambiamenti significativi nell'insieme della personalità. Il termine "movimenti appropriati" implica anche appropriate circostanze. Mettere in azione gli impulsi bloccati all'interno delle proprie relazioni sociali è una forma distruttiva di comportamento. Sia che una persona si senta o meno colpevole a proposito di un siffatto comportamento, esso rappresenta la negazione della dignità e dell'integrità di sé e dell'altro.

La bioenergetica fornisce gli strumenti attraverso i quali tali impulsi possono essere espressi nell'ambito controllato della situazione terapeutica. La rabbia bloccata può essere liberata, per esempio, colpendo a pugni o a calci il lettino. Lungo tutti gli anni della mia attività non sono mai stato colpito da un paziente. L'intera gamma delle emozioni, dalla bramosia più profonda alla rabbia più violenta, può venir espresso in tal modo.

Uno dei vantaggi del lavoro con queste tecniche è che il paziente può fare molto per aiutare se stesso. Prendere contatto col proprio corpo non è un'attività che si esaurisce in un'ora o in una settimana. Ogni momento della giornata ed ogni movimento danno al paziente un'opportunità di aumentare la propria consapevolezza corporea. Il paziente sviluppa una sensazione di consapevolezza di se stesso al posto della consapevolezza intellettuale che deriva dall'analisi dei pensieri.
I miei pazienti fanno a casa propria molti esercizi terapeutici attraverso i quali portano avanti il miglioramento della propria salute fisica insieme col proprio benessere emozionale.
 

Tra le molte modificazioni che l'analisi bioenergetica ha prodotto nella terapia reichiana, ricordiamo lo slittamento del fine terapeutico dalla potenza orgastica al piacere.
Con il termine "piacere" non intendo una provvisoria auto-indulgenza, bensì la capacità di gioire della propria vita. Il fine della terapia è di aiutare il paziente a ritrovare la capacità di provare piacere e gioia. Questo è un fine più ampio di quello formulato da Reich ed al contempo include il piacere sessuale e la soddisfazione orgastica. Mentre l'analisi dei conflitti sessuali rappresenta tutt'ora un punto focale del lavoro terapeutico in analisi bioenergetica, questo approccio non è (altrettanto) incentrato in modo esclusivo sulla sessualità quanto lo era l'approccio reichiano.
All'inizio ho sottolineato il crescente interesse verso il corpo e l'esperienza immediata, che rappresentano i lineamenti principali del nuovo approccio terapeutico. Il senso di tale focalizzazione è illustrato nell'esposizione di una sessione terapeutica. La paziente, una giovane donna di venticinque anni, mi consultò per una profonda reazione depressiva che era culminata in un tentativo di suicidio. Le era stato consentito di uscire dall'ospedale per consultarmi. Dopo aver discusso la sua situazione le feci eseguire alcuni esercizi bioenergetici atti ad ampliare la sua respirazione e motilità ed a promuovere l'espressione dei sentimenti. Alla fine della seduta il suo colorito era migliore, i suoi occhi più vivi ed il suo corpo provava sensazioni più intense.
Andandosene mi disse:


"Dottor Lowen, sono venuta senza speranza, ma me ne vado con un senso dl fiducia".


In bioenergetica l'approccio alla personalità attraverso il corpo fornisce anche una nuova opportunità per comprendere e produrre un miglioramento in relazione a quei problemi che le tecniche verbali lasciano intatti, quali i disordini della personalità schizoide, della personalità dipendente del soggetto orale, della personalità masochista e della personalità rigida compulsiva.

Le tecniche verbali sono relativamente inefficaci nel trattamento di questi problemi di personalità perché essi sono strutturati a livello corporeo.
La personalità schizoide, per esempio, è determinata da una dissociazione della consapevolezza del corpo e si basa su una riduzione della sensazione del corpo.

L'aumento delle sensazioni corporee e la mobilizzazione della consapevolezza corporea sono le procedure immediate che possono portare al di là della dissociazione mente-corpo.
La personalità orale dipendente è determinata da un senso di insicurezza controllato da un contatto inadeguato dei piedi col terreno.

Promuovere l'insorgenza di sensazioni nelle gambe e nei piedi conduce al superamento del senso di insicurezza e riduce il bisogno di dipendenza di questa personalità. La personalità masochista, in senso lato, è determinata da una tensione cronica che strozza il collo e la cintura pelvica. Il masochista può essere considerato un individuo imbottigliato ed una delle sue più ricorrenti lamentele è la paura di esplodere. Quando queste tensioni vengono liberate la tendenza masochista al piagnucolio, alla lamentela ed alla sofferenza diminuiscono.
I tipi di carattere compulsivo sono caratterizzati da corpi tesi e rigidi e la rigidità psicologica si ammorbidisce solo quando si rilassa la rigidità del corpo.

Rimando a Reich ed ai miei libri per una più completa analisi di queste strutture della personalità.
Essere in contatto col proprio corpo offre alla persona l'opportunità nuova di una vita ricca di senso in questi tempi confusi. Ogni valore può essere messo in discussione oggi fuorché uno: la salute del corpo.
La persona che è in contatto col proprio corpo è consapevole delle proprie tensioni.
Essa sente quanto la sua respirazione è disturbata e può fare quanto e necessario per riportare il proprio funzionamento corporeo ad una condizione normale.
 

Quindi si può assumere la responsabilità del proprio benessere fisico ed emozionale. La persona che non si trova in contatto con il proprio corpo proietta i propri problemi addosso agli altri o ne ricerca la soluzione in un cambiamento radicale della società.
L'illusione che la società possa cambiare senza un preventivo cambiamento della struttura caratteriale dei suoi membri è stata discussa da W. Reich in Psicologia di massa del fascismo.
L'inevitabile crollo di questa illusione, prima o poi, farà precipitare nella depressione gli assertori della necessità di un cambiamento radicale della società.